telemedicina

Dopo il periodo di emergenza, occorre «mettere a sistema» le soluzioni di telemedicina realizate, per capitalizzare sull’esistente e poter evolvere le esperienze raggiunte anche nell’ambito degli obiettivi del PNRR.

L’Osservatorio sulla Telemedicina Operativa dell’ALTEMS ha condotto una survey a livello nazionale, per descrivere, secondo un approccio multidimensionale HTA, i progetti implementati allo scopo di:

a) ottenere una fotografia delle soluzioni esistenti, inquadrate nel contesto dei sistemi informativi e dei processi clinico-organizzativi delle aziende

b) proporre un insieme di indicatori secondo i quali analizzare, valutare, confrontare secondo criteri comuni le diverse implementazioni

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Le iniziative di telemedicina in Italia non possono essere considerate come applicazioni isolate, secondo visioni puramente tecnologiche e circoscritte a supportare una specifica attività.

Devono invece essere considerate come parte del processo di cura del paziente e quindi integrate nel contesto organizzativo e funzionale del sistema informativo aziendale del suo complesso: dal momento della pianificazione a quello dell’utilizzo, fino alla valutazione.

La pandemia COVID-19 ha dato un notevole impulso all’evoluzione della telemedicina per assicurare l’accesso alle cure a tutti i pazienti. La priorità adesso è “mettere a sistema” quanto realizzato sotto la spinta dell’emergenza, per poter capitalizzare sui risultati raggiunti e utilizzarli come base per i successivi passi di evoluzione digitale del sistema sanitario, anche secondo le linee guida del PNRR.

La survey studia la rilevanza della telemedicina per le aziende sanitarie  per ottenere una fotografia dell’esistente, secondo parametri omogenei, confrontabili ed indipendenti da specifici prodotti e tecnologie.

La delibera della ASL di Frosinone che definisce la procedura per l’erogazione strutturata delle televisite di controllo, integrate nell’ambito dei processi clinico-organizzativi esistenti e facendo uso di strumenti di comunicazione completi, sicuri e facilmente utilizzabili anche dai pazienti